martedì 28 ottobre 2008

...passaggi di tempo...



















Sono giorni che non trovo parole…giorni che mi si è ingrippato qualcosa dentro…
Non è la prima volta, certo…
Viviamo tutti di questo ondeggiare, di questo continuo “planare e sbattere le ali”…
Piccoli eventi ci bloccano, eventi, allo stesso modo apparentemente insignificanti, ci sbloccano…
…e in tutto questi passaggi di tempo, l’anima, la nostra, a farci compagnia…
posto il testo di Anime Salve perché mi rimbomba dolcemente dentro...
…buona notte a tutti….


Mille anni al mondo mille ancora
che bell’inganno sei anima mia
e che bello il mio tempo che bella compagnia

sono giorni di finestre adornate
canti di stagione

anime salve in terra e in mare
sono state giornate furibonde
senza atti d’amore
senza calma di vento

solo passaggi e passaggi
passaggi di tempo

ore infinite come costellazioni e onde
spietate come gli occhi della memoria

altra memoria e no basta ancora
cose svanite facce e poi il futuro
i futuri incontri di belle amanti scellerate
saranno scontri

saranno cacce coi cani e coi cinghiali
saranno rincorse morsi e affanni per mille anni

mille anni al mondo mille ancora
che bell’inganno sei anima mia

e che grande il mio tempo che bella compagnia

mi sono spiato illudermi e fallire
abortire i figli come i sogni
mi sono guardato piangere in uno specchio di neve

mi sono visto che ridevo
mi sono visto di spalle che partivo
ti saluto dai paesi di domani
che sono visioni di anime contadine

in volo per il mondo

mille anni al mondo mille ancora
che bell’inganno sei anima mia
e che grande questo tempo che solitudine

che bella compagnia.

Anime Salve
Fabrizio De Andrè

domenica 19 ottobre 2008

il montofotaggio #1


Napoli - Gobbi Juventini 2-1
....Marekiaro, Pocho Loco..
...anche questa è poesia...

Ottobre




























October
And the trees are stripped bare

Of all they were
What do I care?

October
And kingdoms rise
And kingdoms fall
But YOU go on
And on...

Ottobre
E gli alberi sono spogli
Di tutto il loro manto

Di cosa dovrebbe importarmi?

Ottobre
E regni sorgono
E regni crollano
Ma TU proced
E procedi...

U2

giovedì 16 ottobre 2008

Alici, pane e...coraggio...

Il ristorante dove lavoro nei week end è di una famiglia di Italo-Australiani originari della Calabria (molto calabresi e molto poco australiani...).
Li ho subito apprezzati per la generosità e l'accoglienza che mi hanno riservato...e di tanti ristoratori conosciuti, nelle mie varie esperienze di cameriere, solo da loro ho ricevuto, oltre che lavoro e soldi, sincera amicizia...
La signora Emilia (ormai 70enne, dovreste vederla come lavora!) è una donna forte e combattiva, vero esempio della forza di certe donne del sud...
La storiella, ovviamente vera, che posto, era destinata allo splendido blog di ricette di Mariella (www.alardoalardo.blogspot.com) ed è il resoconto di una domenica di Settembre passata tra fornelli e ricordi del passato australiano...
Aspettavo di rieseguire la preparazione culinaria e le foto ma la signora Emilia è in Calabria (da un pò e ci rimarrà per un bel pò) per devozione a Santu Cosimo...quindi di Alici ripiene (questa era la ricetta tipica calabrese...) manco li cazzi....almeno per ora...
Siccome la serata, grazie alla ritrovata Imma, ha avuto richiami calabresi (la foto panoramica di Reggio Calabria è sua...) anticipo la storiella sperando che il kapo, Mariella o'chef, non mi licenzi, o mi degradi a lavapiatti, per inosservanza dell'esclusività delle bla bla bla ;-)

L’odore acre del pesce sviscerato invade la cucina, sangue e acqua scivolano sulle mani di mamma Emilia…

E sì che l’Australia sembrava un sogno
steso per lungo ad asciugare
Sembrava una donna fin troppo bella
Che stesse lì per farsi amare…

Monastarace Marina – Perth ….
L’entusiasmo e lo slancio, il coraggio e le speranze di una partenza sognata e temuta....
Calabria - West Australia (che per un Italiano più a “East” non si può…).
…poi un ritorno impreciso…
…un ritorno che ritorno non è…semmai un’altra partenza…stavolta poco sognata e molto temuta…
Australia - Lombardia, come un destino che, lanciato nel vento del tempo, torna più in là, torna chissà dove e ti scappa di mano…un boomerang dispettoso, insomma…

Galleggiare, per settimane interminabili, su un mare di speranze e di pazienza, a bordo di un bastimento carico di gente sventurata in cerca di fortune: campani, lucani, calabresi, pugliesi, sardi e siciliani…terroni per mare…
Il suo uomo in attesa, il marito partito in avanscoperta, tra molo e miniera, fatica e impazienza…
Poi un pezzo di vita quasi felice, una casa grande, una fetta di terra abbastanza fertile per mangiarci e abbastanza grande e sicura per farci giocare bimbi a piedi scalzi…

E noi cambiavamo molto in fretta
Il nostro sogno in illusione…

Poi, chissà perché, un ritorno…
Valli a capire questi uomini del sud…dalle delusioni, come coltelli, sempre a portata di mano…
Un ritorno, poi, si diceva, che ritorno non fu…piuttosto un’altra sofferta partenza…
Così Emilia, venuta col sole, il mare piatto e due valigie di cartone chiuse a spago,in un giorno di rara pioggia, ripartì…con una valigia in meno e con sei figli in più (i figlioletti imparavano presto a trascinarsi il proprio destino dietro: a ciascuno la propria valigia!)….

Pane e coraggio ci vogliono ancora
Che questo mondo non è cambiato
Pane e coraggio ci vogliono ancora
Sembra che il tempo non sia passato….

Emilia cucina e racconta, in un calabrese bello e spedito, racconta e sembra davvero che il tempo non sia passato…
Le figlie, Rosanna e Connie, ascoltano in assorto silenzio, quasi fossero alici, sviscerate anche loro di bei ricordi, e di rimpianti…
Immagino la barriera corallina, e queste acciughine, ormai ripiene di benedetto pan grattato, unite in branco da spirito di sopravvivenza, come queste famiglie calabresi, di uomini forti e di donne ancor di più…unite dall’amore che, senza alcuna remora, chiamano ancora rispetto
L’odore pungente del pesce ricorda la puzza dei porti e di certi bastimenti in giro per i mari del mondo, di quando i viaggi della speranza erano le nostre partenze…e qualche volta i nostri ritorni…
L’odore pungente invade le narici e sarà, più che il pesce, il sudore e la fatica di una vita di Emilia…e chissà perché, ogni volta che mi parla col cuore in mano dell’Australia, io ho in mente sempre le stesse cazzate: i canguri, i surf e un aitante bagnino in occhiali da sole (maledetta Tv...), la barriera corallina e la sabbia sulle strade…e il boomerang dispettoso che mi finisce dritto in fronte…
e poi…anche nei mari d’Australia le acciughe fanno il pallone?...



n.b "Pane e Coraggio" è ovviamente una canzone di Ivano Fossati
"Le Acciughe fanno il pallone" è straovviamente di Fabrizio De Andrè...
...e la foto delle alici è tratta dalla copertina di un album degli Almamegretta (a mezannotte le alici arò e 'gghiev a pescà?)

martedì 14 ottobre 2008

Amico diVino # 1


Il traffico della tangenziale, al mattino presto, è ciò che ci vuole per l’ispirazione…
questa sezione “amico divino” non ha pretese enologiche…vi troverete probabilmente molti luoghi comuni sui vini in oggetto…
ma è un esercizio che mi piace fare sulle persone che amo di più, le persone importanti, quelle che hanno avuto e hanno senso nella mia vita: degustarle, concentrarmi col quarto senso, quello del cuore, per conoscere meglio le emozioni che provo quando penso a loro…
colore, odore, sapore…proprio come ho imparato al corso sommelier (darò mai l’esame??)…
…giocando col vino, mia passione un po’ appannata da quando sono orfano della terra, inventare degli abbinamenti, delle identificazioni…e quindi dei riti…
…perché il vino, se legato a un ricordo o addirittura, seppur forzatamente, ad una persona cara, diventa molto più che una bevanda….
Bermi un Enzo, una Elena o una Anna è ciò che disseta di più il mio spirito in certe serate di nebbiosa solitudine padana….



Nel mare delle Denominazioni di origine, sembrerà strano a noi sorrentini, c’è pure il Penisola Sorrentina Doc…
Ora, alzi la mano chi ha mai visto un vigneto davvero qualitativamente vocato in penisola sorrentina: molte bellissime pergole svettano e sovrastano gli aranceti…ma da qui a dire che siamo grandi produttori di vino ce ne passa….


Sotto i monti lattari, appena fuori dalla penisola non è così...
Il vino Gragnano, sottodenominazione della Doc Penisola Sorrentina è stato il mio(e forse un po’ di tutti) primo vino…il vino del contadino versione Vip (almeno come lo interpretavo io prima di capirne qualcosa) : frizzante e di facile beva come quello del “parsonaro”, ma con l’abito buono di etichetta e tappo di sughero…
A dire il vero è già da tempo che avevo rivisto questa personalissima e ridimensionante lettura del vino Gragnano (e del cugino Lettere) : qua e là, scoprendone addirittura nobili origini storiche nel panorama enologico campano,
ne avevo assaggiati di ottimi e mi sarei accorto, con un po’ di ritardo, che da qualche annetto era in atto, specie da parte di qualche cantina rinomata (Grotta del Sole, Iovine quelle più note), una rivisitazione verso la qualità di questi vini…
All’ultimo Vinitaly ne ho assaggiati alcuni anche di cantine più piccole (mi spiace non poterle citare perché non conservo appunti): ricordi ottimi di vini piacevoli e (almeno al non mio espertissimo palato) tecnicamente puliti…
Il Gragnano ha in genere una spuma che mette allegria, un colore rosso rubino, un odore vinoso intenso, fruttato e floreale, un sapore di facile apprezzamento, con una bella freschezza e, spesso, una buona vena amabile…
E' prodotto principalmente, stando a disciplinari di un pò di tempo fa, con uve di aglianico, piedirosso e sciascinoso.
Chiusa questa breve introduzione (utile a me e agli amici imperdonabilmente astemi), vi racconto il Gragnano chi è per me….

…il Gragnano è Fausto…o Cocò, come lo chiamiamo noi intimi….
perchè, come il Gragnano al mio gusto, sa essere, al mio cuore, spirito semplice e amico senza troppe pretese…
perché, come il Gragnano, fa tanto il brioso ma poi ci vuol un nonnulla a farlo sgasare…
come il Gragnano fa storcere il naso ai palati altolocati, che guardano sempre troppo la consistenza e la complessità e mai la facile beva (ma chi ha detto che gli uomini complicati sono i migliori?...)…
come il Gragnano, è quello di casa, quello da bere sempre e comunque, in qualsiasi situazione, perché non necessita di bicchieri in cristallo e cazzate varie…
come dal Gragnano, a volte vorresti da Cocò di più, dalla sua vita un guizzo, un fuori rotta, ma lui è così, prendere o lasciare: lo mandi a cagare la sera e al mattino dopo vorresti ritrovartelo nel letto…
si fan di quelle colazioni col Gragnano ;-)
Cocò è il mio vino di stasera…e me lo bevo tutto di un sorso…
ovunque esso sia (sempre l’oceano di mezzo mannaggia a' isso…)

lunedì 13 ottobre 2008

ritorno è risveglio...


…finestre aperte a fare entrare aria buona
e lettere venute da
lontano
La mia vittoria è stringerti la mano
e passeggiare…










arrivo a casa con l’intenzione di scrivere fiumi di entusiasmo…
…poi mi sgonfio come un sufflè venuto male…
perché?
piuttosto che forzare delle emozioni per tramutarle in parole…provo a prenderle per la coda…
perché non sai goderti questa gioia?


Fabio è stato mio compagno di giochi prima che io dessi valore alla parola “amico”…
…un amico venuto prima, troppo prima dell’invenzione dell’amicizia…
avete presente i primi amori?
…quelli che, se Dio avesse aspettato solo qualche annetto….
oggi l’ho risentito al telefono, erano anni…aveva carriolate di dolore da scaricare…Dio se ne aveva….
Fabio non è stato…Fabio è…
…dell’amore non resta polvere…

Imma è stata la prima donna che ho apprezzato dalla a alla z…
…lo so, la cosa fa un certo effetto…se si pensa che Imma da un bel po’ è suora…ma, ne sono certo, l’hanno ammirata e amata in molti…
…Imma era luce allo stato puro…troppo profondamente bella per passare inosservata…
…Imma è stata stella della strada…della dissestata e sconclusionata strada di quegli anni adolescenziali…
è bastato qualche sms…
Imma non è stata…Imma è…
…dell’amore non resta polvere…

ma cos’è questo amaro in bocca?
cos’è che ti trattiene?
…stappa una bottiglia a sti benedetti ritorni...
“sono un pagliaccio”…
…stappa la migliore…
“dov’ero finito? che m’invento?”…
…stappala dai!...
“ipocrita testa di cazzo che sono”
…brinda al tuo risveglio, al tuo ritorno…
fallo con la bottiglia migliore…
“brindo con la bottiglia migliore”…
…la migliore…



Nuova luce e vento sulle ragnatele
un appuntamento dato senza
orario
dove s’incontrano le rette parallele
ed aspettare….
…e il solito
risveglio non è più lo stesso
la solita finestra non è più la
stessa…

(risveglio – N.Fabi)

domenica 12 ottobre 2008

100 giorni da Ponte da Lima....



















100 giorni fa…
soltanto 100 giorni fa Ponte da Lima…
…bella come un sogno realizzato…e mai sognato…
(come avrebbe potuto sognare il mio miserabile cuore un sogno tanto bello?)

il ruscello, la cappella sotto il salice,
la panchina di pietra a dar sollievo al mio fratello
compagno di cammino
sempre un passo avanti
in tutto….



















l’ultimo chilometro che non finiva mai
dannato quell’ultimo luminoso chilometro
di fatica e stupore, di progetti buttati sulle case
sulle vigne e sugli orti
sulle donne e le botteghe
“domani non parto”…

come un sogno mai sognato
come un amore mai immaginato
Ponte da Lima, troppo prima di Santiago
era la meta giusta
la meta del cuore…
…al diavolo Santiago

il viale alberato
come un arco di trionfo
come un paterno abbraccio
ad accoglierci
come banda festante di paese
e di musica moderna…



















Ponte da Lima
non era la nostra meta
(non lo era nemmeno Santiago)
ultreia…ancora in cammino sull’oceano
a cercarne una…

…ma quanto amore 100 giorni fa a Ponte da Lima…


…questi cento giorni sono tutti per mio fratello e per chi, col cuore, mi è compagno di cammino….
…e grazie Mariella che sei sempre in anticipo sulla poesia e sullo stupore…e hai saputo segnalarmi questa bella canzone del nuovo disco dell’amato Ivano…


giovedì 9 ottobre 2008

foto del giorno...


mi associo... ;-)
...Berlusca non aveva promesso cchiu pilù ppe tutti???

mare di Lombardia/1


Questa sera ho fissato un altro chiodo nel muro…
…per appendervi il mio diploma…

Nel campo la tremenda mietitrebbia fa piazza pulita di granoturco.
La lieve foschia vela l’orizzonte della bassa padana…non un filo di vento…

“Aspirante alla direzione di macchine di navi mercantili” recita pomposo il pezzo di carta

Dal balcone, osservo l’abbondante pesca nel mare di Lombardia
Un uccello sorvola il tramonto…no, non è un gabbiano…

Questa sera ho fissato un altro chiodo nel cuore…
…”tu, vieni dal mare….”

lunedì 6 ottobre 2008

Monetine











Lunedì mattina…
…tutti i lunedì la scena si ripete: al bar sulla statale, operai di ogni genere si alternano davanti al bancone del caffé…
…la gazzetta, mani, non ancora stanche, agitano bustine di zucchero, la prima sigaretta …
…da 3, da 5 o da 10?...
Quanto costa il sogno del lunedì mattina?
…il soffio sulla carta lucida, la polvere argentata non lascia scampo:
“si lavora anche oggi…”

Io vendo promesse di ogni sorta
qualcuna la mantengo di tutte le altre invece non mi importa
io smisto monetine da gettare in fondo a un pozzo
o da grattare sulla patina dorata di un concorso….*

Al Rigamonti ancora zero a zero…queste scialbe rondinelle..
I tempi di Baggio solo un ricordo e Papà è scappato per sempre…
Un gratta e vinci ripiegato tra l’abbonamento in curva e una sua foto…
Una monetina a Marco…

Una cartolina sbiadita, l’ultimo biglietto aereo per le Canarie…
Moglie e figlia lontani, troppo mare in mezzo…
Un gratta e vinci sul comodino, appena sotto la sveglia…
Una monetina a Roby….

Una vita consumata fino al filtro, poi la luce…
…e un mosaico di sconfitte sul muro della rivincita…
“Marlboro rosse e un gratta da 5, grazie…”
Una monetina a Claudio…

…milioni di monete per il sogno di una terra dopo il mare
per chi malgrado tutto continua a navigare…*

Foto abbattute come a un tirassegno
ricordi strappati dal cuore
“l’ultimo e la smetto…”
Una monetina a Lello…
ed una anche a me…

…ma voi che siete uomini
sotto il vento e le vele
non regalate terre promesse a chi non le mantiene…**

Uomini feriti, uomini traditi, sopratutto da se stessi.
A noi piccoli uomini, ai nostri piccoli giorni, è concesso di sperare così in basso.
…e in questo patetico desiderare, vedo cuori che si aggrappano a futuri lasciati in sospeso…
…una barca per viaggiare, una vigna per giocare, una casa…
…grattare non è che un mal sperare…nell’attesa che si ricominci davvero a sognare…

Una monetina a tutti voi…

Laggiù c’è una fontana che è piena di monete
le ho buttate io
tutte le notti che non tornavi.
Quelle te le porterò a vedere.
Non le stelle che sono cadute, non
le candele che ho acceso nelle chiese,
non i versi delle preghiere, non
le lacrime che ho pianto,
non le parole degli amici, non
le notti che ho passato sveglio
ad aspettarti.
Solo le monete ti farò vedere.

Sotto l’acqua che scorre,
quando ritornerai,
quelle te le farò vedere.***



* Daniele Silvestri – Il pozzo dei desideri
** Fabrizio De Andrè – Rimini
*** Ivan Cotroneo – Cronaca di un disamore (libro bellissimo…)