giovedì 16 ottobre 2008

Alici, pane e...coraggio...

Il ristorante dove lavoro nei week end è di una famiglia di Italo-Australiani originari della Calabria (molto calabresi e molto poco australiani...).
Li ho subito apprezzati per la generosità e l'accoglienza che mi hanno riservato...e di tanti ristoratori conosciuti, nelle mie varie esperienze di cameriere, solo da loro ho ricevuto, oltre che lavoro e soldi, sincera amicizia...
La signora Emilia (ormai 70enne, dovreste vederla come lavora!) è una donna forte e combattiva, vero esempio della forza di certe donne del sud...
La storiella, ovviamente vera, che posto, era destinata allo splendido blog di ricette di Mariella (www.alardoalardo.blogspot.com) ed è il resoconto di una domenica di Settembre passata tra fornelli e ricordi del passato australiano...
Aspettavo di rieseguire la preparazione culinaria e le foto ma la signora Emilia è in Calabria (da un pò e ci rimarrà per un bel pò) per devozione a Santu Cosimo...quindi di Alici ripiene (questa era la ricetta tipica calabrese...) manco li cazzi....almeno per ora...
Siccome la serata, grazie alla ritrovata Imma, ha avuto richiami calabresi (la foto panoramica di Reggio Calabria è sua...) anticipo la storiella sperando che il kapo, Mariella o'chef, non mi licenzi, o mi degradi a lavapiatti, per inosservanza dell'esclusività delle bla bla bla ;-)

L’odore acre del pesce sviscerato invade la cucina, sangue e acqua scivolano sulle mani di mamma Emilia…

E sì che l’Australia sembrava un sogno
steso per lungo ad asciugare
Sembrava una donna fin troppo bella
Che stesse lì per farsi amare…

Monastarace Marina – Perth ….
L’entusiasmo e lo slancio, il coraggio e le speranze di una partenza sognata e temuta....
Calabria - West Australia (che per un Italiano più a “East” non si può…).
…poi un ritorno impreciso…
…un ritorno che ritorno non è…semmai un’altra partenza…stavolta poco sognata e molto temuta…
Australia - Lombardia, come un destino che, lanciato nel vento del tempo, torna più in là, torna chissà dove e ti scappa di mano…un boomerang dispettoso, insomma…

Galleggiare, per settimane interminabili, su un mare di speranze e di pazienza, a bordo di un bastimento carico di gente sventurata in cerca di fortune: campani, lucani, calabresi, pugliesi, sardi e siciliani…terroni per mare…
Il suo uomo in attesa, il marito partito in avanscoperta, tra molo e miniera, fatica e impazienza…
Poi un pezzo di vita quasi felice, una casa grande, una fetta di terra abbastanza fertile per mangiarci e abbastanza grande e sicura per farci giocare bimbi a piedi scalzi…

E noi cambiavamo molto in fretta
Il nostro sogno in illusione…

Poi, chissà perché, un ritorno…
Valli a capire questi uomini del sud…dalle delusioni, come coltelli, sempre a portata di mano…
Un ritorno, poi, si diceva, che ritorno non fu…piuttosto un’altra sofferta partenza…
Così Emilia, venuta col sole, il mare piatto e due valigie di cartone chiuse a spago,in un giorno di rara pioggia, ripartì…con una valigia in meno e con sei figli in più (i figlioletti imparavano presto a trascinarsi il proprio destino dietro: a ciascuno la propria valigia!)….

Pane e coraggio ci vogliono ancora
Che questo mondo non è cambiato
Pane e coraggio ci vogliono ancora
Sembra che il tempo non sia passato….

Emilia cucina e racconta, in un calabrese bello e spedito, racconta e sembra davvero che il tempo non sia passato…
Le figlie, Rosanna e Connie, ascoltano in assorto silenzio, quasi fossero alici, sviscerate anche loro di bei ricordi, e di rimpianti…
Immagino la barriera corallina, e queste acciughine, ormai ripiene di benedetto pan grattato, unite in branco da spirito di sopravvivenza, come queste famiglie calabresi, di uomini forti e di donne ancor di più…unite dall’amore che, senza alcuna remora, chiamano ancora rispetto
L’odore pungente del pesce ricorda la puzza dei porti e di certi bastimenti in giro per i mari del mondo, di quando i viaggi della speranza erano le nostre partenze…e qualche volta i nostri ritorni…
L’odore pungente invade le narici e sarà, più che il pesce, il sudore e la fatica di una vita di Emilia…e chissà perché, ogni volta che mi parla col cuore in mano dell’Australia, io ho in mente sempre le stesse cazzate: i canguri, i surf e un aitante bagnino in occhiali da sole (maledetta Tv...), la barriera corallina e la sabbia sulle strade…e il boomerang dispettoso che mi finisce dritto in fronte…
e poi…anche nei mari d’Australia le acciughe fanno il pallone?...



n.b "Pane e Coraggio" è ovviamente una canzone di Ivano Fossati
"Le Acciughe fanno il pallone" è straovviamente di Fabrizio De Andrè...
...e la foto delle alici è tratta dalla copertina di un album degli Almamegretta (a mezannotte le alici arò e 'gghiev a pescà?)

1 commento:

mariè ha detto...

e che motivo avrei per incazzarmi?
Mi copio il post pari pari e lo pubblico sul mio blog!:)
non c'è problema...
buona giornata!